Come mamma e Solopreneur, ogni giorno gestisco sfide complesse, ritmi flessibili, stimoli continui, richieste insistenti e carichi mentali che si accumulano a dismisura.
Per non parlare della sensazione di dover essere sempre disponibile, pronta, performante.
Ti risuonano queste parole?
Se capita anche a te di ritrovarti in difficoltà, di faticare a trovare la concentrazione per portare avanti le tue molteplici attività, allora hai sperimentato anche tu gli effetti dell’iperstimolazione da dopamina.
La dopamina è un neurotrasmettitore fondamentale nei processi di motivazione, apprendimento e gratificazione. È ciò che ci spinge a iniziare un’attività, ci ricompensa quando otteniamo un risultato e ci incoraggia a ripetere comportamenti percepiti come positivi.
Tuttavia, in un contesto iperstimolante dominato da notifiche, aggiornamenti e contenuti digitali veloci, il rilascio di dopamina diventa rapido e continuo, così il nostro cervello si abitua a ricercare continuamente queste micro-ricompense.
In tal modo, si altera la soglia di attenzione e la capacità di focalizzarsi su compiti complessi e a lungo termine: fatichiamo a restare concentrati, tendiamo a privilegiare attività rapide e gratificanti, a discapito di quelle più lente, profonde e realmente strategiche. Nel tempo, questo squilibrio può compromettere in modo significativo la produttività, la qualità del pensiero e il benessere.
E non scambiarla per semplice stanchezza
L’eccessiva esposizione a stimoli digitali rapidi può alterare profondamente la nostra capacità di attenzione e gestione mentale. I sintomi non sono sempre evidenti, ma si manifestano gradualmente attraverso dinamiche quotidiane che andranno a compromettere la qualità del lavoro. Alcuni esempi?
Calo della concentrazione profonda: hai difficoltà ad avviare o portare a termine un compito importante, la tua mente cerca continuamente distrazioni più leggere e gratificanti.
Pause senza recupero: anziché riposare, cerchi altri stimoli controllando notifiche o email.
Procrastinazione mascherata: tendi a rimandare ciò che conta, ti rifugi in attività che ti danno l’illusione di essere produttive.
Disagio nella disconnessione: percepisci il tempo offline come tempo perso, senti irrequietezza e bisogno di “controllare”.
Attenzione frammentata: ti interrompi spesso, anche nei compiti semplici, cambi focus di continuo, con la sensazione a fine giornata di concludere poco o nulla.
Questi segnali non vanno sottovalutati: indicano un disequilibrio nel sistema dell’attenzione che tende ad intensificarsi: più si rincorrono stimoli veloci, più si perde la capacità di gestire tempo, energia e priorità in modo consapevole.
Riconoscerli è il primo passo per ripristinare un rapporto più sano con attenzione, produttività e benessere.
L’esposizione costante a stimoli immediati può generare una dipendenza da dopamina che compromette la capacità di affrontare attività complesse che richiedono tempo, concentrazione ed energia.
Spesso si perde la capacità di pianificare nel medio-lungo termine, mentre cresce la sensazione di non fare progressi concreti.
Di conseguenza, si comincia a perdere fiducia nelle proprie capacità e si innesca una spirale di demotivazione e svuotamento che può aumentare il rischio di burnout.
Riconoscere questi segnali è fondamentale per adottare strategie efficaci e preservare produttività e benessere nel lungo periodo.
Una routine semplice per disintossicarsi dalla dopamina, particolarmente adatta a chi crea, guida, decide.
La mattinata influisce sulla giornata, le prime azioni che fai sono importantissime e danno senso e ritmo a quelle successive. Ogni giorno, prima di guardare lo schermo del telefono, stabilisci come regola di guardare il cielo. La mattina ha una qualità creativa speciale, non sprecarla tuffandoti direttamente nello schermo.
Definisci ogni giorno un obiettivo importante e due secondari o più piccoli; comincia dall’attività più impegnativa, che richiede maggiore concentrazione ed energia. La gratificazione sana che otterrai sarà più duratura (a differenza di quella immediata della dopamina) e ti accompagnerà nel portare avanti tutte le altre attività della giornata.
Per incrementare la concentrazione ed entrare nel flow (lo stato mentale che sperimenti quando sei completamente assorbita e coinvolta nell’attività che stai facendo in quel determinato momento) stabilisci obiettivi realistici, immergiti sui compiti, metti da parte i “ladri di attenzione” o altro non pertinente.
Ricadere, anche spesso, nelle solite abitudini è normale, siamo corpi analogici immersi in un ambiente digitale. Lascia andare i sensi di colpa e affidati alla consapevolezza: riconoscere il gesto o il momento in cui ricadi nell’automatismo è importante e fa la vera differenza. Ritorna al respiro, al corpo, alla tua interezza, con gentilezza. Ritrova la calma e poi riprendi la lista delle tue priorità.
Possiamo fare a meno di cercare sempre stimoli? Riusciamo a goderci anche momenti di calma, contemplazione o noia?
Stare “con ciò che c’è”, coltivare connessioni profonde, dedicarsi ad attività meditative o al movimento è un buon modo per ritrovare armonia ed equilibrare la chimica del benessere, attivando endorfine, ossitocina e serotonina, gli ormoni della felicità.
Questa è sicuramente la pratica più difficile ma, una volta sperimentata, sai che non è impossibile e puoi farla ogni volta che vuoi, come accade per alcune posizioni yoga.
Pianifica il tuo digital detox, scegliendo tra quello totale (spegni tutti i dispositivi digitali per 48 ore), quello parziale di 24 ore (no social e mail) o quello “gentile”, in cui gradualmente riduci gli stimoli fino a mantenere solo quelli davvero indispensabili.
Io ho provato tutte le modalità, le mie preferite sono le giornate detox in natura e quello che mi piace definire un “detox gentile”, grazie al quale ho eliminato le notifiche dai social (così scelgo io quando entrare) e da tutti i gruppi whatsapp e ho scelto di lasciare il telefonino fuori dalla stanza da letto.
Mi sono sentita spesso sovraccarica e stanca, al punto che il sonno o il riposo non bastavano. Eppure applicavo tutti gli strumenti conosciuti per rigenerare le energie del corpo e della mente.
Sono stati proprio i momenti in cui ho rallentato e praticato la disconnessione digitale che ho compreso di avere tanto spazio.
Spazio per ascoltare, sentire, osservare, agire con intenzione.
Da quello spazio fluisce una calma potente e silenziosa, capace di nutrire creatività e visione, di restituire profondità e generosità.
Di farti notare tutta la meraviglia.
Se sei freelance, leader, imprenditrice o imprenditore, sai bene che non puoi permetterti di prendere decisioni con una mente in stato di allerta costante.
Ti invito a provare.
A rallentare, disconnetterti, respirare, per riconnetterti.
Per tornare più presente, più integra o integro.
La calma non ti rende meno performante, non ti lascia indietro. Ti centra.
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