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Come si accende la curiosità

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Ricordi una domanda apparentemente semplice che ha scatenato una catena di nuove scoperte? O l’ultima volta che hai smontato qualcosa per vedere come funzionava? 

Questa è la curiosità in azione, una forza potente e a volte sottovalutata che non solo ci spinge a esplorare il mondo esterno, ma anche le aree più profonde del nostro essere. In un’epoca di cambiamenti rapidi e sfide inedite, questa scintilla interiore è una competenza cruciale per prosperare.

Camminavamo per le strade di Siviglia. Mia figlia desiderava fare un “viaggio della meraviglia” come regalo per il suo 10° compleanno e insieme abbiamo scelto la città andalusa. Con gli occhi spalancati e il sorriso splendente mentre ammirava tutto, mi chiese cosa significa “curiosità”. Piena di meraviglia, prende il suo quaderno dei viaggi, scrive "cuorisità" e, sotto, il suo significato o, meglio, tutto quello che l’aveva colpita di quello che le avevo detto. Quell’errore di trascrizione ci ha fatto ridere, riflettere e parlare ancora per chilometri.

La curiosità racconta di occhi aperti ed eccitazione, di volontà e consapevolezza di sé, di piacere ed inclinazione verso il futuro.

L’etimologia della parola rimanda al latino “cura” e fa pensare al cuore, ma di recente è stata scoperta la radice indoeuropea comune “kew”: guardare, fare attenzione. Dunque la curiosità è avere attenzione, interesse, desiderio di conoscere, vedere, sentire.

Definirla non è semplice, dopo decenni di ricerche gli scienziati concordano che sia la ricerca attiva di nuovi dati e informazioni.

La curiosità è l’atteggiamento mentale intenzionale per sfidare lo status quo, esplorare, scoprire e imparare.

Così la definisce Stefaan Van Hooydonk nel suo The workplace curiosity manifesto.

Cosa è esattamente la curiosità?

La curiosità è sia un comportamento istintivo che ci spinge ad esplorare e fare nuove scoperte, sia un’emozione fondamentale che muove il desiderio di comprendere e apprendere e la ricerca di nuove sensazioni ed esperienze. Un’emozione che proviamo quando stiamo bene.

Perché è importante la curiosità?

La curiosità offre notevoli vantaggi in un’epoca caratterizzata da diverse transizioni.

Il Future of Jobs Report del World Economic Forum la indica come la terza soft skill più importante per il lavoro che verrà.

È il motore della crescita, dell’innovazione e del benessere, negli spazi della vita e del lavoro.

È una spinta innata ad esplorare, imparare e scoprire.

Cosa accadrebbe se liberassimo il potenziale illimitato della curiosità all’interno delle nostre organizzazioni e dei nostri spazi di lavoro? Immagina team che affrontano le sfide con occhi nuovi, persone che trasformano le difficoltà in opportunità e un ambiente dove l’apprendimento continuo è una pratica quotidiana, non un evento isolato. La curiosità è la chiave per sbloccare questo futuro.

Nelle esperienze che guido per sviluppare le competenze umane, emotive e relazionali, progetto sempre momenti in cui le persone sperimentano cose nuove, creo scenari che scrostano le abitudini.

Ricordo volti illuminarsi di meraviglia quando i partecipanti scoprono i dettagli sconosciuti di oggetti o luoghi familiari. Oppure quando incoraggio a cambiare prospettiva immaginando la sfida con gli occhi dei bambini. 

La meraviglia che ne scaturisce è immensa: sguardi che si illuminano di comprensione, gesti che si fanno più aperti e menti che accolgono nuove possibilità.

Vantaggi della curiosità al lavoro

Coltivare la curiosità crea notevoli benefici psicologici e sociali. Dal punto di vista emotivo, spingendoci ad esplorare ciò che ci circonda, la curiosità può trasformare l’ansia e lo stress dell’incertezza e dell’ignoto in opportunità di apprendimento e scoperta, quindi di crescita personale e professionale.

È una competenza essenziale per prosperare nel mondo del lavoro:

Come si coltiva la curiosità?

La curiosità prospera negli spazi tra il familiare e l’ignoto: sono ovunque, nella vita quotidiana.

La possiamo coltivare attraverso incontri mirati con l’inaspettato, senza cedere all’ansia dell’incertezza.

Andando incontro a ciò che suscita interesse perché nuovo, complesso e comprensibile, sentendo di avere la capacità di affrontare la sfida.

Nasce quindi da uno stato di privazione, quando si intuisce la mancanza di qualcosa che ha valore e che si può raggiungere.

In che modo puoi coltivarla?

In che modo puoi farlo nella tua azienda?

In conclusione, la curiosità si rivela molto più di un semplice tratto caratteriale: è la scintilla che innesca l’innovazione, nutre la nostra sete di conoscenza e ci spinge verso una vita più ricca e consapevole. La curiosità alimenta la nostra evoluzione personale e professionale e ci prepara alle sfide delle transizioni in atto.

Coltivare questa innata capacità di indagare, esplorare e meravigliarsi, arricchisce il nostro percorso personale e contribuisce alla prosperità delle nostre comunità e organizzazioni.

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